EasyJet riprenderà alcuni voli il 15 giugno, ma sia i passeggeri che l’equipaggio avranno l’obbligo di indossare la mascherina durante tutto il volo.
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La mascherina è obbligatoria durante i voli Easyjet
La compagnia aerea ha annunciato ripartirà un “piccolo numero” di rotte. Il programma iniziale includerà le rotte nazionali attraverso il Regno Unito e la Francia.
Easyjet richiederà ai clienti di indossare la mascherina durante il volo. Le protezioni non verranno fornite dalla compagnia aerea.
Da giugno EasyJet volerà tra gli aeroporti del Regno Unito, tra cui Gatwick, Bristol, Birmingham, Liverpool, Newcastle, Edimburgo e Belfast. Da metà giugno dovrebbe effettuare una media di 189 voli alla settimana. L’unico servizio internazionale dal Regno Unito volerà da Gatwick a Nizza. Per quanto riguarda gli altri Paesi, alcuni servizi riprenderanno in Portogallo, Svizzera e Spagna.
Le norme di sicurezza
L’amministratore delegato di EasyJet Johan Lundgren ha affermato che “si tratta di spostamenti piccoli e attentamente pianificati”. Ha aggiunto che nelle prossime settimane verranno annunciate ulteriori rotte “con l’aumentare della domanda dei clienti e l’allentamento delle misure di blocco in tutta Europa”.
L’azienda ha interrotto quasi tutti i voli a marzo. Quando i voli riprenderanno, nessun cibo sarà disponibile a bordo. I clienti avranno a disposizione salviette disinfettanti e disinfettanti per le mani.
EasyJet ha affermato che anche i suoi aeromobili sarebbero soggetti a “pulizia e disinfezione migliorate”. Inoltre, Lundgren ha dichiarato che: “Queste misure rimarranno in vigore per tutto il tempo necessario a garantire che i clienti e l’equipaggio siano in grado di volare in sicurezza mentre il mondo continua a riprendersi dall’impatto della pandemia”.
“Volare di nuovo in sicurezza”
Nel frattempo, l’aeroporto di Heathrow inizierà a utilizzare telecamere termiche per effettuare controlli di temperatura in una prova su alcuni passeggeri dal suo Terminal 2 giovedì.
Il suo amministratore delegato, John Holland-Kaye, afferma che questa misura era già in uso in molti paesi del mondo: “Ci aiuterà a capire se questo metodo potrebbe far parte di uno standard internazionale comune per far tornare di nuovo in sicurezza le persone”.