Palazzina di Caccia di Stupinigi: scopri le curiosità sulla celebre residenza settecentesca a pochi chilometri da Torino.
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Palazzina di Caccia di Stupinigi: le curiosità sulla celebre residenza settecentesca fuori Torino
La palazzina di Caccia di Stupinigi è stata la residenza dei Savoia fra il 1729 e il 1733 su progetto dell’architetto Filippo Juvarra. Nel 1997 è stata proclamata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO per il suo fascino senza tempo.
Nello stesso territorio esisteva già un piccolo castello, ancora visibile. Il suo scopo era quello di difendere il paese di Moncalieri. I Savoia riuscirono a rientrare in possesso della Palazzina quando Emanuele Filiberto ne reclamò la proprietà nel 1564. Durante questo periodo le ricche terre adiacenti al castello divennero uno dei luoghi prediletti dal sovrano e dalla sua corte per le battute di caccia.
Ad ogni modo, nel Settecento Stupinigi non era una vera e propria residenza. I sovrani sabaudi risiedevano qui solo per alcuni mesi, normalmente da Natale a Pasqua. Le loro residenze principali restarono sino a fine Settecento Venaria e Moncalieri.
L’origine del nome Stupinigi
In origine questo territorio era un possedimento di un generale di Carlo Magno. Dal suo nome Suppunicum deriva quello di Stupinigi.
La fondazione Ordine Mauriziano
La Palazzina di caccia di Stupinigi è di proprietà della Fondazione Ordine Mauriziano. Questo perché, quando il duca Emanuele Filiberto ne riprese il possesso, la cedette formalmente all’Ordine dei santi Maurizio e Lazzaro.
La statua del cervo: simbolo della Palazzina di Caccia
Il principale realizzatore della Palazzina è Juvarra, ma anche altri architetti e progettisti misero mano alla sua costruzione. Tra questi, c’è lo scultore Francesco Ladatte, che nel 1766 realizzò la statua in bronzo di un cervo della cupola principale. Quella che vediamo oggi, purtroppo è una copia che risale al 1992. Quella originale è conservata all’interno della Galleria dei Ritratti.
Alcuni ospiti celebri
Come spiegato prima, inizialmente la Palazzina di Caccia venne utilizzata per brevi soggiorno ed eventi importanti. Tra gli ospiti più celebri che si recarono alla Palazzina troviamo l’imperatore Giuseppe II e il re di Napoli Ferdinando I di Borbone.
Anche Napoleone fu ospite della Palazzina di Caccia. Vi soggiornò dal 5 maggio al 16 maggio 1805, dove incontrò le principali cariche politiche di Torino. Qualche anno dopo anche Paolina Bonaparte soggiornò alla palazzina con il marito, allora governatore generale del Piemonte.
L’elefante Fritz
Non tutti sanno che nell’Ottocento alla Palazzina viveva un elefante indiano maschio e il suo nome era Fritz. Divenne subito famoso, ma dopo qualche anno impazzì ed uccise con un colpo di proboscide il suo guardiano. Non ci fu altra soluzione se non quella di abbatterlo: ora l’animale imbalsamato si trova in mostra al Museo regionale di scienze naturali di Torino.
La scomparsa dei cervi
Il parco di Stupinigi ospitava molti animali, tra cui fagiani, lepri, cinghiali, daini e cervi, che divennero appunto il simbolo della residenza. Questo animale scomparì dalla vista quando Giuseppe Franco Agnelli, nonno del fondatore della Fiat, ne ordinò una strage a causa di una multa che aveva ricevuto per aver cacciato nel parco della Palazzina. Questo evento portò alla fine della caccia ai cervi in questa zona.
Altre curiosità ed aneddoti sulla Palazzina di Caccia di Stupinigi
Infine, ecco altre curiosità che riguardano la Palazzina di Caccia di Stupinigi.
- Nel febbraio 2004 vennero rubati dal museo 27 oggetti e quattro dipinti per un valore di ben 40 milioni di euro! Vennero poi ritrovati più di un anno dopo in un campo nei pressi di Villastellone.
- La palazzina ha ospitato le riprese di alcune scene della fiction Mediaset Elisa di Rivombrosa e della versione televisiva della Cenerentola di Rossini, diretta da Carlo Verdone. È stata anche la location di alcuni film, tra cui Guerra e pace, I banchieri di Dio, Prendimi l’anima, Ulysses – A Dark Odyssey e The King’s Man – Le origini.