Che cosa succederà ai musei nella post-pandemia? Perché uno su otto rischia di chiudere definitivamente dopo l’impatto economico della crisi?
LEGGI ANCHE: Giappone: scopri il tour virtuale delle iconiche attrazioni
Toronto: la mostra temporanea di Van Gogh drive-in
Musei post-pandemia: perché uno su otto potrebbe chiudere?
Nuovi rapporti hanno indicato che i musei di tutto il mondo affrontano enormi sfide a seguito della pandemia. I dati indicano che uno su otto musei in tutto il mondo potrebbe non riaprire mai più.
Il rapporto “Musei, professionisti dei musei e COVID-19” è stato compilato dall’International Council of Museums (ICOM). I suoi risultati rivelano che l’82,6% degli intervistati prevede che i programmi museali dovranno essere ridotti e il 29,8% prevede che il numero di dipendenti che assumeranno dovrà essere ridotto a causa delle ricadute economiche provocate dalla pandemia.
Purtroppo, il 12,8% degli intervistati teme che il loro museo potrebbe chiudere definitivamente. Un ulteriore 19,2% ha dichiarato di non essere sicuro di poter continuare a operare, in particolare nelle regioni in cui i musei sono recenti e pochi e le strutture sono ancora fragili. Questa paura è avvertita dal 24% dei musei africani, dal 27% dei musei asiatici e dal 39% di quelli nei paesi arabi. Ciò si confronta con solo il 12% dei musei in America Latina e Caraibi, il 10% in Nord America e l’8% in Europa.
L’importanza dei musei
Un rapporto dell’Unesco ha anche indicato che il 90% dei 95.000 musei in tutto il mondo ha temporaneamente chiuso negli ultimi mesi. L’impatto di queste chiusure non è solo economico, ma anche sociale. I musei svolgono un ruolo vitale all’interno della società. Inoltre, il rapporto Unesco afferma che i musei rafforzano la coesione sociale, promuovono la creatività e sono trasportatori di memoria collettiva.
Inoltre, il loro ruolo nella promozione del turismo è un fattore chiave per lo sviluppo economico sostenibile e sarà fondamentale per superare la crisi nei prossimi mesi e, addirittura, anni.