Cerimonia del tè: come funziona il famoso rituale giapponese per raggiungere la calma e la consapevolezza interiore?
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Cerimonia del tè: tutto quello che c’è da sapere sul famoso rituale giapponese
La Cerimonia del tè è uno dei momenti più importanti nella vita dei giapponesi. Affonda le sue radici nel buddismo zen e in antichità era una pratica di meditazione spirituale molto amata da monaci e samurai.
Ancora oggi è un’arte che serve a raggiungere la calma totale e la consapevolezza interiore.
L’arrivo del tè in Giappone
La pianta del tè è originaria della Cina e veniva utilizzata nell’antichità per fini curativi e medicinali. Poi, intorno al 1200 la bevanda arrivò anche in Giappone tramite un monaco buddista di nome Esai. I monaci iniziarono a consumare il tè per rimanere svegli e vigili durante lo studio e la meditazione, mentre ai samurai era utile per mantenere alti i riflessi durante gli allenamenti.
Più di 200 anni dopo un altro monaco di nome Murata Jukō fondò la Cerimonia del tè. Ad inventare il wabicha, cioè il rituale praticato ancora oggi, fu Sen no Rikyū, che fu anche il primo a progettare la stanza da tè indipendente dal resto dell’abitazione.
I quattro principi
Sen no Rikyū stabilì i quattro principi costitutivi della cerimonia: armonia, rispetto, purezza e tranquillità, che non riguardano solo le persone, ma anche gli oggetti e il cibo.
- L’armonia: intesa tra l’ospite e gli invitati, ma anche fra gli oggetti che si usano per la cerimonia e la stagione in corso.
- Il rispetto: inteso tra gli invitati e per gli oggetti usati.
- La purezza: l’ambiente in cui ha luogo la cerimonia deve essere pulito e semplice per poter godere del momento presente.
- La tranquillità: i dolori e le ansie della vita devono restare fuori dalla stanza della cerimonia.
Lo svolgimento del famoso rituale giapponese
Ad ogni invitato è assegnato un posto. Prima di entrare nella stanza del tè, bisogna lavarsi le mani con l’acqua della tsukubai, una fontana di pietra e bambù, e bisogna togliersi le scarpe per indossare i tabi bianchi. Per accedere alla stanza si passa attraverso porte basse, quindi gli invitati sono costretti ad abbassare il capo, in segno di umiltà.
Gli invitati devono stare in ginocchio sul tatami e il maestro del tè serve le tazze, che devono essere tutte uguali. Prima di servirle, le fa ruotare tre volte nel palmo della mano per permettere agli invitati di vedere la decorazione principale all’esterno della tazza. Successivamente, gli invitati sorreggono la tazza sul palmo della mano e la ruotano due volte fino a quando il lato decorato non si trova di fronte al maestro. Poi, durante la cerimonia, i partecipanti si scambiano delle parole secondo un codice ben preciso.
I tre momenti della Cerimonia del tè
I momenti in cui si articola la Cerimonia del tè sono tre:
- Kaiseki: un pasto leggero.
- Koicha: il tè denso.
- Usucha: il tè leggero.
Dopo un pasto leggero, si può bere il tè, sorseggiarlo fino in fondo. In seguito, si ripulisce il bordo della tazza e ci si prende del tempo per ammirare la sua bellezza e le sue decorazioni. Infine, bisogna ruotare la tazza come all’inizio della cerimonia, ma nel senso opposto, per avere di nuovo visibile il lato decorato.
Il tipo di tè da bere è il tè matcha, preparato non per infusione ma per sospensione. Il rituale include anche la pesatura del tè e la sua preparazione.
La stanza del tè
La cerimonia del tè si svolge in una stanza apposita, ovvero una capanna di legno e paglia, scarsamente illuminata, che si raggiunge camminando su un sentiero di pietre di forma irregolare immerso nella natura.
Un elemento fondamentale è il tokonoma, una rientranza nella parete in cui si appende una stampa con una poesia stagionale e si dispongono fiori o rametti della stagione in corso.
Tutto il materiale utilizzato è semplice e realizzato in terracotta o legno.
Dunque, si tratta di un rituale complicato con numerose regole da dover tenere a mente. In Giappone si organizzano moltissime cerimonie del tè pensate per i turisti, che vengono guidati passo dopo passo, per gustarsi l’esperienza al massimo.
Vi piacerebbe partecipare alla Cerimonia del tè?