In Amazzonia aumentano senza precedenti gli incendi e la deforestazione anche in Colombia e in Brasile durante la pandemia.
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Amazzonia: aumentano incendi e deforestazione in Colombia
Le foreste dell’Amazzonia stanno bruciando anche in Colombia, dove le mafie stanno approfittando dell’emergenza sanitaria per bruciare la giungla come non hanno mai fatto prima.
La Colombia e il Brasile stanno affrontando una delle peggiori crisi ambientali, peggiorata dalla pandemia. Sono particolarmente a rischio anche le tribù autoctone. La deforestazione sta aumentando a ritmi sconvolgenti sotto gli occhi del presidente Bolsonaro.
La Colombia rischia di perdere la sua immensa biodiversità. Varie associazioni ambientaliste temono che le mafie e il malaffare stiano approfittando dell’attenzione mediatica concentrata unicamente sull’emergenza sanitaria.
La deforestazione in Colombia
La deforestazione è la causa principale dei cambiamenti climatici in Colombia. Non dimentichiamo che il Paese ha un patrimonio forestale eccezionale. Le foreste naturali coprono quasi 60 milioni di ettari. Purtroppo non è bastata neanche la firma dell’accordo di pace con i guerriglieri del FARC, le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia. La deforestazione è aumentata in ogni caso, raggiungendo picchi inaspettati.
Tuttavia, è arrivato il sostegno di Germania, Regno Unito e Norvegia e si sta lottando per ridurre il fenomeno. Infatti, 2018 la situazione stava migliorando, ma la pandemia non ha fattto altro che peggiorare la situazione.
Amazzonia: incendi e deforestazione da record
Secondo il presidente Botero, la Colombia ha la più alta concentrazione di deforestazione di tutta l’America. Si stima che la distruzione delle foreste colombiane durante i primi quattro mesi del 2020 potrebbe superare quella dell’intero 2019.
La deforestazione è strettamente collegata alla costruzione di strade, sia legali che illegali, che quest’anno è di oltre 280 chilometri.
Inoltre, anche i trafficanti di droga e le bande criminali partecipano a questa distruzione. Sono colpevoli anche gli agricoltori, come dimostra l’avanzata di eucalipti e colture di palme. Nei prossimi mesi potrebbe esserci un’altra devastante ondata di incendi con l’arrivo della stagione secca.